ZÜRICH - CITY Il re di Limmatplatz è un giovane personaggio. Non passa giorno che non lo vedi. È lui, pazientemente, ad essere in prima linea. La fanteria dello spaccio zurighese. Esposto alle regolari perquisizioni della polizia dalle quali m'immagino esca sempre perfettamente pulito. Un ragazzo che a vederlo scambieresti per un indiano. Un indiano d'America catapultato a Zurigo. Scuri, lunghi capelli raccolti dietro le spalle. Un lieve sorriso stampato sul volto come se tutto fosse solo uno scherzo. Sguardo innocente, il candido sguardo d'un bimbo che il destino ha voluto spacciatore. ... da "Il re di Limmatplatz" - DOC / ODT Una donna, durante tutto questo lungo tempo, un tempo di viaggi, di studi, di gioie e delusioni, quella donna, stoico esempio di pazienza e di speranza, ha osservato, ha attentamente controllato, ogni nostro singolo spostamento. Noi ticinesi la conosciamo. Non le abbiamo mai parlato, ma la conosciamo. Lei, le sue speranze e le sue paure. È la donna del binario nove. A vederla da lontano, in piedi, ricurva, appoggiata alla carrozzina color viola, diresti che è un'anziana signora. Se la osservi da vicino, attentamente, t'accorgi che è una bella donna. Un’anziana dallo sguardo giovanile. Occhi azzurri, d'un azzurro trasparente, annacquati da lacrime che da tempo più non scorrono. Un viso ben curato, pelle vellutata. Compostamente in piedi con una rosa rossa al suo fianco. Quasi si fosse accuratamente preparata per l'incontro della vita. Una vita nell'attesa del ritorno. Il ritorno d'un amante, d'un compagno, da tempo ormai lontano. ... da "La donna del binario nove" - DOC / ODT